Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza, da parte delle aziende, di agire nella trasparenza e responsabilità dei propri stakeholder (portatori di interesse). Lo strumento principale utilizzato per garantire tutto questo appare il Bilancio di Sostenibilità. Si tratta, infatti, di uno strumento di monitoraggio, rendicontazione e comunicazione del processo di gestione responsabile attuato da un’azienda, con il fine di rendere visibili le proprie performance ambientali, sociali ed economiche. Il bilancio, inoltre, è ritenuto anche uno strumento di controllo e pianificazione di tutte le attività svolte da un’azienda, valutandone gli effetti prodotti secondo le logiche dell’efficienza economica, sociale e ambientale.
“Sustainability reporting is the practice of measuring, disclosing and being able accountable to internal and external stakeholders for organizational performance towards the goal of sustainable development”.
GRI – Sustainability Reporting Guidelines
Perché ricorrere al Bilancio di Sostenibilità?
Varie sono le ragioni che spingono un’azienda a redigere un bilancio di questo tipo:
- migliorare la reputazione aziendale;
- effettuare una valutazione sulle performance generali di un’azienda, sottolineandone gli aspetti positivi e negativi;
- garantire una comunicazione chiara e precisa agli investitori e consentire di rispondere correttamente alle richieste normative;
- rendicontare e dare valore al capitale intellettuale (intangibile);
- comunicare le proprie attività a tutti i portatori di interesse.
In Italia l’obbligo di rendicontazione è previsto dal D.Lgs. n. 254/2016 che ha recepito la Direttiva Europea 95/2014 rendendo obbligatoria la rendicontazione non finanziaria per aziende quotate con numero di dipendenti superiore a 500, totale ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a 40 milioni di euro o totale dello stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro e per le aziende del settore bancario-assicurativo con gli stessi criteri dimensionali.

Tale bilancio per le aziende che hanno l’obbligo – si parla di Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario o DNF – ha cadenza annuale e viene pubblicato seguendo le tempistiche previste per la pubblicazione del bilancio d’esercizio.
Il processo di redazione del bilancio non finanziario è molto complesso, ma è possibile individuarne i passaggi chiave:
- mappatura degli stakeholder (stakeholder engagement);
- creazione volontaria della matrice di materialità, con prioritizzazione dei temi materiali;
- definizione di un piano dei conti, specificando al suo interno gli indicatori da rendicontare;
- processo di raccolta, controllo ed elaborazione dei dati;
- redazione finale del bilancio.
Vari gli indicatori utilizzati nel processo sopra descritto. Il più diffuso, finora, appare il GRI – Global Reporting Initiative. In America, invece, è molto utilizzato il SASB – Sustainability Accounting Standards Board. Sono, però, in corso varie consultazioni europee, con le quali verranno introdotte importanti novità per tutto il processo di rendicontazione.
Descrivere, in poche e semplici parole, cos’è il bilancio di sostenibilità e l’importanza crescente che lo stesso ha acquisito negli ultimi anni appare molto complesso. Sicuramente è possibile ritenere questo una vera e propria carta d’identità delle aziende, grazie alla quale le stesse creano un contatto diretto con i propri stakeholder interni ed esterni, acquisendo una maggiore consapevolezza dei propri punti di forza e, naturalmente, dei punti di debolezza su cui sarà necessario agire.
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Un abbraccio virtuale,
Francesca